[MAP] MUSEO ARTE PLASTICA

storie di plastica, poliuretano, poliestere, vinile e rhodoid.

In queste righe “rubate” dal sito internet sapere.it uno scritto a cura di Chiara Gatti che narra la nascita e la storia del museo più pop della provincia che ospiterà nel mese di marzo alcune delle opere di Antonio Marciano…

Il [MAP] costituisce oggi uno dei piu' interessanti risultati dell'incontro tra arte e industria ed e' il primo museo in Italia dedicato ad opere d'arte in materiale plastico.
Allestito a Castiglione Olona, a una manciata di chilometri da Varese, in un palazzo quattrocentesco la residenza restaurata di Palazzo Castiglioni di Monteruzzo offre la collezione permanente di oltre cinquanta opere, rigorosamente realizzate in plastica firmate da altrettanti autori che dalla fine degli anni Sessanta frequentarono il locale stabilimento Mazzuchelli trasformandone le officine in veri e propri atelier su proposta di Ludovico Castiglioni e Franco Mazzucchelli, amanti dell'arte e capitani d'industria, iniziatori del cosiddetto "Polimero Arte", un laboratorio allestito in fabbrica e destinato ad accogliere numerosi maestri sperimentatori, per mostrare loro le inedite facoltà espressive di un nuovo materiale…figlio della modernità.
Ci sono così i fiori geometrici di Balla, realizzati con plastiche trasparenti e dalle tonalità sgargianti. E ci sono gli esperimenti cinetici di Gianni Colombo, i "generali" in versione cellulosa di Baj e i giochi di resine e sabbie di Filippo Avalle. Accanto ai plexiglas del designer Marcello Morandini, ai sicoglass di Giulia Napoleone e Sante Monachesi, spicca la celebre Boule Sans Neige, del 1970, di Man Ray. Commissionata a distanza, perché il maestro era già troppo anziano per recarsi direttamente in loco, e realizzata nelle officine della Mazzuchelli su suo esplicito progetto.
Si dice che dopo sei mesi di ricerche ininterrotte, i tecnici dello stabilimento trovarono, quasi si trattasse di una formula alchemica, la ricetta perfetta per eseguire l'opera del maestro americano. Si trattava di una "sfera senza neve" - il massimo del Surrealismo - ispirata ai souvenir kitsch, che riproducono in una bolla di vetro un panorama o un monumento. "
Quando gli portammo a Parigi undici globi di quella resina possidica, difficilissima da sintetizzare" racconta Giorgio Bonafè, anima del Polimero e oggi custode fiero di un'esperienza unica, "Man Ray era felicissimo. Saltellava fra le sfere come un vero bambino".

http://www.museoarteplastica.it/

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